Giudice reintegra dipendente sospesa dall’ospedale di Siena perché non vaccinata
Protagonista di questa storia, l’ennesima finita nelle aule dei tribunali, è un’impiegata amministrativa dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese, che dopo aver fatto una prima dose di vaccino nel dicembre 2021 e aver contratto il covid a gennaio 2022, ad aprile è stata oggetto di una procedura di avvio di sospensione dal lavoro, concretizzatasi a giugno con decorrenza fino al 31 dicembre. Il tutto nonostante fosse in possesso dl green pass rafforzato da guarigione, valido fino a luglio.
Secondo l’ospedale le Scotte di Siena, la dipendente non ha adempiuto all’obbligo vaccinale, e per questo è stata sospesa. Il giudice del lavoro di Siena però le ha dato ragione disponendo il reintegro e il pagamento degli stipendi arretrati.
La lavoratrice, infatti, ha fatto ricorso al giudice che lo scorso 20 agosto, ha disposto con un’ordinanza il reintegro e il pagamento degli stipendi, reputando “sproporzionata a livello costituzionale” la sospensione.
Nell’ordinanza di 24 pagine, il tribunale cita a suo sostegno argomentazioni scientifiche legate alla validità dei vaccini e precedenti di giurisprudenza affermando che: “La soppressione di ogni forma di sostegno economico per un periodo di tempo consistente e potenzialmente indeterminato determina effetti pregiudizievoli e irreparabili per la soddisfazione delle essenziali esigenze di vita” afferma il giudice, e sul piano personale è “foriera anch’essa di effetti pregiudizievoli e irreparabili”.
Continuano così a susseguirsi ordinanze e sentenze dei tribunali che bocciano la legislatura voluta dal Ministero della Salute Roberto Speranza sull’obbligo di vaccinazione contro il covid-19.
Pubblicato il 24/08/2022 su: