Appello al dialogo

Siamo un’assemblea di persone vaccinate e non, attive nella società civile, interessate a mantenere aperto il dialogo e il confronto rispetto al tema dei diritti fondamentali.

Dopo mesi di osservazione sulla gestione da parte del governo tecnico “dell’emergenza sanitaria” continuiamo ad essere fortemente preoccupati della deriva sociale, culturale politica e giuridica che stiamo subendo.

Deriva sociale e culturale riferita al clima divisorio e a tratti violento, alimentato e fomentato dai media e da buona parte della classe politica, ed agito quotidianamente dalla collettività.
Deriva politica riferita al progressivo smantellamento di alcuni diritti fondamentali, sulla salute, sull’istruzione, sul lavoro, sulla partecipazione alla società civile e il libero spostamento.
Deriva giuridica riferita all’introduzione di prassi che forzando strutture normative creano precedenti rispetto ai quali non sarà più possibile tornare indietro.

Per questa ragione abbiamo deciso di scrivere questo appello aperto alla cittadinanza tutta, in forma singola e associativa.
Riteniamo inaccettabile aver introdotto principi discriminatori creando cittadini con diritti differenti. La situazione di discriminazione e ghettizzazione cresce rapidamente a colpi di Decreti Legge.
E’ davvero possibile che uno studente universitario non possa accedere liberamente alle lezioni e agli alloggi del diritto allo studio? che una persona non possa accedere liberamente ad una biblioteca e quindi aver gratuito accesso al diritto alla conoscenza?
che un ragazzo non possa fare attività sportiva all’aperto non potendo accedere così al diritto allo sport e alla salute?
che una persona non possa più partecipare alle attività culturali e politiche vedendosi precluso il diritto alla socialità, all’aggregazione e alla partecipazione alla società civile?
che alcune fasce della popolazione in difficoltà vengano private del reddito di cittadinanza?
che alcune persone non possano più accedere al proprio luogo di lavoro e che vengano sospese senza retribuzione vedendo negato il proprio diritto al lavoro?
che la negazione di accesso ai servizi per alcuni cittadini sia delegata ad altri cittadini nel ruolo di esercenti o dipendenti scaricando su di essi il peso sociale e relazionale della discriminazione?

e questi sono solo alcuni esempi..

Sempre di più osserviamo un crescente malessere psicologico e relazionale che si esprime in una progressiva incapacità di dialogo.
Ci domandiamo quali altre violazioni dei diritti la una parte della popolazione debba subire prima di vedere un’indignazione e una reazione della cittadinanza.
Ricordiamo inoltre che la stessa Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa definisce i Certificati Sanitari (leggi Green Pass) discriminatori ed esorta gli stati ad “informare i cittadini che
nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole e a garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato.
Chiediamo di sottoscrivere questo appello per creare una pressione sociale dal basso sulla classe politica al fine di modificare questo stato di cose.

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