Bambini e covid, l’articolo del secolo

di Sara Gandini

È uscito l’articolo del secolo. Da qui non si torna più indietro.

Su una delle riviste scientifiche più importanti in assoluto, PNAS, si dimostra che essere a contatto con i bambini addirittura protegge significativamente dalla malattia Covid19 grave!

E ora vorrei vedere i virostar oltre che i politici ammettere di essersi sbagliati a spaventare i giovani e le loro famiglie e smettere di imporre le maschierine a scuola.

Altro insegnamento di questo articolo: infezione non vuol dire malattia. E quando è stato fatto questo studio non c’erano ancora i vaccini, per cui ora non ci sono più scuse.

La protezione significativa si vede con l’esposizione con i bambini più piccoli ma nessun rischio di malattia si è visto anche con i ragazzini più grandi.

In questo studio hanno usato una delle tecniche statistiche più sofisticate per tenere conto delle fonti di bias e confondimento, il propensity-matched, ed è uno studio di coorte enorme, condotto a livello di popolazione con più di 3 milioni di persone.

I bambini da sempre hanno un più alto tasso di infezioni delle vie respiratorie superiori e quindi più alta probabilità di trasmetterle agli adulti, per cui gli autori hanno confrontato gli adulti a contatto stretto con i bambini e sono andati a vedere le infezioni, sia per SARS-Cov2 che altre, e i tassi di malattia grave da COVID-19, tra cui l’ospedalizzazione e la necessità di ricovero in terapia intensiva, con gli adulti che non avevano lo stesso livello di esposizione ai bambini piccoli.

Hanno trovato che coloro che non avevano un’esposizione familiare con bambini avevano sia un tasso di ospedalizzazione COVID-19 che un tasso di ospedalizzazione COVID-19 che richiedeva il ricovero in terapia intensiva almeno del 50÷ più elevato rispetto a coloro che avevano bambini piccoli.

Ecco le loro parole:

“Quando gli esiti della COVID-19 grave sono stati calcolati come proporzione di coloro che hanno contratto l’infezione da COVID-19 all’interno di ciascun gruppo di età e di esposizione – in altre parole, il rischio di un esito avverso grave da COVID-19 tra gli adulti con COVID-19 confermata – i risultati sono stati più drammatici, con un tasso di ospedalizzazione da COVID-19 del 49% più elevato e un tasso di ospedalizzazione da COVID-19 con ricovero in terapia intensiva del 76% più elevato tra coloro che non sono stati esposti a bambini piccoli. I nostri risultati, basati su dati precedenti alla disponibilità dei vaccini COVID-19, forniscono una potenziale evidenza epidemiologica per suggerire la possibilità che l’immunità crociata ai coronavirus non-SARS-CoV-2 possa fornire un livello di protezione contro la malattia grave da COVID-19.”

E l’immunità crociata era esattamente l’ipotesi fatta nel nostro studio sulle scuole in Italia.

https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2204141119

https://www.thelancet.com/…/PIIS2666-7762(21…/fulltext

Pubblicato il 1/09/2022 su:

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